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DIPENDENZA PATOLOGICA

L'approccio al problema delle droghe non deve essere centrato sul prodotto, ma sulle persone e sulle loro relazioni sociali. Duole constatare che la nostra società preferisce emarginare chi diventa vittima delle sue contraddizioni, piuttosto che tentare di rimuoverle.
Henri Margaron, Le stagioni degli dèi, 2001

Le nuove scienze neurologiche dimostrano che esiste una teoria unitaria della dipendenza, percui le dipendenze comportamentali e quelle da sostanze sono considerate globalmente. Questa proposta segna una svolta nel modo di intendere la tossicodipendenza e la dipendenza in generale, evidenziando che la dipendenza (“addiction”) è molto di più della semplice dipendenza fisiologica.

Secondo Rosemberg e Feder (2014) “la differenza tra un sano entusiasmo, sebbene eccessivo, e la dipendenza patologica, è che i sani entusiasmi arricchiscono la vita, mentre le addiction la impoveriscono”. Il carattere distintivo della dipendenza sembra essere l’incapacità dell’individuo di mitigare il comportamento nonostante le sue conseguenze negative.

I comportamenti tipici della dipendenza sono caratterizzati da un forte vissuto d’impotenza rispetto alla possibilità di mitigare o controllare il comportamento problematico.

La dipendenza patologica è considerata da alcuni autori come un elemento al confine tra “impulsività” e “compulsività” (Cuzen e Stein, 2014). Impulsività e compulsività condividono aspetti comuni (possono presentarsi insieme a varie dimensioni di personalità, hanno substrati cognitivi similari, si associano alla ricerca di sensazioni, all’assunzione di rischi e a tipici processi decisionali) ma differiscono per molti aspetti importanti: mentre l’impulsività consiste in azioni repentine per raggiungere una ricompensa (Patterson e Newman, 1993), il comportamento compulsivo è assunto con scarsa finalizzazione alla ricompensa (piuttosto per evitare il verificarsi di un evento spiacevole).

Quando una dipendenza è instaurata, il comportamento di ricerca e di assunzione di una sostanza, oppure la messa in atto di comportamenti legati alla dipendenza patologica, sono caratterizzati da un processo completamente diverso da quello che ha agevolato le prime condotte di uso o abuso: le forme protratte di assunzione sono a base “compulsiva”, quindi spesso vissute come tutt’altro che piacevoli, ma piuttosto come forme coatte e dolorose, indipendenti dalla diretta motivazione. Niente a che vedere con le prime forme di abuso, dove prevale la dimensione impulsiva di ricerca di piacere e di divertimento.

Dipendenza patologica, dipendenza fisiologica, addiction, comportamento compulsivo

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